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In ricordo di Sandro Ricci

Ardelio Loppi, ideatore e organizzatore del Premio Amerino


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Un particolare ringraziamento e un forte abbraccio al caro amico Sandro Ricci, intellettuale e poeta di grande spessore, Presidente della Giuria dal 2011 al 2016.

Chiudevo così la prefazione dell’Antologia 2019, quella del decennale, in cui venivano ricordati i vincitori delle edizioni precedenti. Gli occhi di una persona dicono molto e l’ultima volta che ci eravamo visti, alla vigilia della cerimonia di premiazione, a fine ottobre, in quelli di Sandro c’era soltanto infinita spossatezza. Meno di due mesi dopo, il 19 dicembre, ci ha lasciati.
Per chi scrive egli è stato un caro amico e non è quindi facile evitarne l’apologia. Questo perché - lui ne avrebbe ridacchiato - non posso che immaginarmelo, comodamente seduto, a chiacchierare del più e del meno con i più grandi uomini di pensiero che hanno camminato su questa terra. Non credo di esagerare, ma visto che potrei risultare fazioso, diciamo piuttosto che di personalità del suo spessore culturale ne ho finora incontrate davvero poche.
Consuetudine vuole che per accedere all’Olimpo della letteratura si debba vincere un Nobel, oppure, nel Bel Paese, portarsi a casa lo Strega o il Bancarella. No, il nome di Sandro Ricci non si trova in nessun prestigioso palmares letterario e soltanto digitando “Segnali di festa”, dal calderone del web uscirà a malapena fuori questa sua straordinaria opera omnia impregnata dei ricordi della sua infanzia in quel di Bassanello negli anni ’50-’60 (l’odierna Vasanello si è chiamata così fino al 1948), sulla quale ha lavorato per tutta la vita alla costante ricerca della perfezione della forma. Arrivandoci molto vicino fin dalla prima stesura, ritengo, ma a lui “arrivarci molto vicino” non poteva bastare. Ecco spiegato il motivo di una bibliografia talmente stringata che pochi ne conoscono lo spessore.
Il Sapere era la sua vita, con lui si finiva sempre per parlare di letteratura, arte, storia, cinema o comunque di qualcosa che gravitasse lì intorno. Per questo quando una mattina, Sandro se n’era andato da pochi mesi, mi telefonò il sindaco, dopo l’iniziale stupore alla fine della telefonata trovai persino scontata la notizia che solo in quel momento appresi.
Nel suo testamento Sandro ha predisposto che metà del suo patrimonio vada all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, l’altra metà al Comune di Vasanello con il vincolo che sia equamente suddiviso per l’organizzazione di una rassegna cinematografica e per… il potenziamento del Premio Amerino.
Puoi star certo che non ti deluderemo amico mio: verae amicitiae sempiternae sunt, carissime noli oblivisci.